LA TOMBA DELLA CORNICE NELLA NECROPOLI DELLA BANDITACCIA DI CERVETERI

La tomba della Cornice è situata all'interno di una traversa della Via Sepulcralis nella necropoli della Banditaccia. E' accolta all'interno di un piccolo tumulo a pianta circolare coperto da una cupoletta di terreno di riporto. Il dromos di accesso è breve, e ci introduce all'interno di un complesso tardoarcaico del tipo "a cella tripartita".

Il primo vano che incontriamo è l'atrio, disposto trasversalmente rispetto al dromos. Interamente ricavato nel banco tufaceo, l'ambiente un tempo presentava anche alcune decorazioni dipinte direttamente sulla superficie levigata del tufo, oggi completamente scomparse. Ai lati della porta di ingresso si trovano due troni, con schienale e sgabello, accuratamente sagomati, forse destinati ad accogliere statue in terracotta (o altro materiale) che raffiguravano gli antenati della gens, venerati come divinità all'interno del complesso funerario. Ciò si può dedurre sulla base del parallelo della coeva Tomba delle Cinque Sedie, ritrovata presso Ceri, dove su cinque piccoli troni in tufo furono ritrovate statuette di antenati divinizzati.

Sulla parete dell'atrio, in alto, corre una cornice aggettante, con il piano superiore destinato ad accogliere elementi del corredo vascolare e dell'apparato decorativo della tomba, andati perduti. Vi sono inoltre le banchine funebri, destinate ad accogliere i feretri deposti direttamente sul tufo senza uso del sarcofago, il cui uso su ampia scala verrà introdotto più tardi, nel corso del IV secolo a.C. Il soffitto dell'atrio è accuratamente sagomato con finte travature lignee, che riproducono soffitti reali.

Il partito architettonico dell'ambiente riproduce fedelmente l'interno di una contemporanea residenza aristocratica etrusca, in quanto, secondo le credenze religiose del popolo etrusco, l'anima dopo la morte era destinata ad una vita nell'eternità all'interno della sua tomba, che diveniva la sua nuova casa. 

Sulla parete di fondo si aprono tre porte con cornice dorica, fiancheggiate da piccole finestre, che danno accesso ad altrettante camere destinate a sepolture bisome; in modo particolare si segnala la cella centrale, riservata alla coppia capostipite della gens e fondatrice del sepolcro familiare.

Datazione: 510 - 500 a.C. circa.

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