Galleria Doria Pamphilj

LA GALLERIA DORIA PAMPHILJ

APPUNTAMENTO: DOMENICA 18 FEBBRAIO 2024 H 15: ALL'INGRESSO IN VIA DEL CORSO N. 305. DURATA: 2 H. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE DAL CARTELLO ROMA BELLA. 

PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA WHATSAPP dott.ssa Vittoria Morandi Tarabella cell. 3396798106, chiamando il n. tel. 0661661527 (attivo tutti i giorni h 8-20) o mail a: inforomabella@virgilio.it

La galleria Doria Pamphilj nacque nel 1651 quando Giambattista Pamphilj diventato papa col nome di Innocenzo X vincolò le collezioni Pamphilj in un fedecommisso legato alla primogenitura, di cui investì suo nipote Camillo. In questo periodo era già stato eseguito il ritratto di Innocenzo X da Diego Velázquez nel 1650 ma già tre anni prima la collezione Pamphilj si era notevolmente arricchita col matrimonio di Camillo con Olimpia Aldobrandini, matrimonio che apportò delle opere di Raffaello, Tiziano, Parmigianino e Beccafumi.

Verso la metà del XVII secolo Camillo già possedeva quattro opere di Caravaggio, acquistate sul mercato romano dalla madre Olimpia Maidalchini, stretta confidente e consigliere del Papa, di cui una, dal titolo "La buona ventura", fu regalata a Luigi XIV nel 1665 ed è ora al Louvre. In seguito comprò quadri bolognesi, di Claude Lorrain e diverse opere di artisti fiamminghi. La collezione ora aveva bisogno di una collocazione appropriata: venne scelto il palazzo di Via del Corso, già appartenuto ai Della Rovere, che era passato nel 1601 agli Aldobrandini. In questo palazzo erano state allestite, in un periodo compreso tra il 1678 ed il 1681, una "Stanza dei quadri", una "Stanza degli Animali" e una "Stanza dei Paesi". Nel 1760, quando subentrò ai Pamphilj il ramo dei Doria Pamphilj, si ebbero gli acquisti di opere del Bronzino e di Sebastiano del Piombo e di una serie di arazzi (oggi esposti a Genova). Del 1838 è l'inaugurazione della sala Aldobrandini, che nel corso del 2021 è stata restaurata e dotata di illuminazione di ultima generazione. Del XIX secolo è l'ultimo acquisto di opere, con l'ingresso nella collezione anche dei dipinti di Lippi e Memling.[1]

Con il crescere delle fortune della famiglia, il palazzo si è esteso quasi continuamente ed è ancora il più grande palazzo privato abitato a Roma[senza fonte] e rappresenta una sede adeguata per la collezione ospitata.

L'ampia raccolta di pitture, arredi e statue che comprendono lavori di Jacopo Tintoretto, Tiziano, Raffaello Sanzio, Correggio, Caravaggio, Guercino, Gian Lorenzo Bernini, Parmigianino, Gaspard Dughet, Jan Brueghel il Vecchio, Velázquez e molti altri artisti importanti è stata creata a partire dal XVI secolo dalle famiglie Pamphilj, Aldobrandini e Doria Landi, che sono ora unite tramite matrimoni e discendenze con il cognome semplificato di Doria Pamphilj, dopo essere state a lungo conosciute come Doria Landi Pamphilj.


Il ritratto di Giovanni Battista Pamphilj, Papa Innocenzo X, realizzato dall'artista spagnolo Diego Velàzquez nel 1650, è il più famoso della collezione ed è generalmente riconosciuto come uno dei più grandi ritratti del Seicento per l'abilità pittorica che emerge dalla resa psicologica del personaggio. Nel ritratto l'artista non idealizza l'espressione del papa, fissando nei secoli l'indimenticabile volto difforme dallo sguardo vivido e onnipresente. Il ritratto, dipinto verso il 1650 per commemorare l'anno santo. Il quadro di Velázquez è stato sistemato nel 1927 in una piccola stanza dedicata interamente al papa nella quale è esposta anche una pregevole scultura di Bernini che ritrae Papa Innocenzo X.

I capolavori di Caravaggio, Riposo durante la Fuga in Egitto, Maddalena penitente e San Giovanni Battista, entrarono in collezione nello stesso anno ad opera di Donna Olimpia Maidalchini Pamphilj, mentre i quadri rinascimentali, come per esempio la Salomè di Tiziano, la Natività di Parmigianino, il Doppio Ritratto di Raffaello, la Didone di Dosso Dossi e i dipinti di Mazzolino e di Garofalo, nonché le lunette con le Storie della Vergine di Annibale Carracci giunsero con il matrimonio tra il principe Camillo Pamphilj e la principessa Olimpia Aldobrandini celebrato nel 1647. Molte, inoltre, le acquisizioni successive tramite le commissioni del cardinale Benedetto Pamphilj e del principe Girolamo Pamphilj, nonché attraverso le eredità Facchinetti e l'unione dinastica con i principi Doria Landi.

La visita guidata è gratuita per i soci, gli ingressi sono a carico dei Soci partecipanti. La tessera di socio si può fare sul posto, costa euro 15, vale 12 mesi e permette di aderire a un numero illimitato di attività culturali gratis per 12 mesi.