AGLI ALBORI DI ROMA: IL FORO BOARIO NELL'VIII SECOLO A.C. - VISITA CON ARCHEOLOGO

APPUNTAMENTO: DOMENICA 21 APRILE 2024, H 10,30: A PIAZZA BOCCA DELLA VERITA' PRESSO LA FONTANA AL CENTRO DELLA PIAZZA. DURATA: 1 H E 30'. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE IN LOCO DAL CARTELLO ROMA BELLA.

PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA WHATSAPP dott.ssa Vittoria Morandi Tarabella cell. 3396798106, chiamando il n. tel. 0661661527 (attivo tutti i giorni h 8-20) o mail a: inforomabella@virgilio.it

La zona dell'antico foro boario, il mercato dei buoi ai piedi del Palatino e accanto al Tevere (oggi corrispondente a Piazza Bocca della Verità ed adiacenze), fu di grande importanza per l'origine di Roma nell'VIII secolo. Questa pianura facile da raggiungere risalendo il fiume dalla foce, densa di contatti fra culture diverse e frequentazioni commerciali addirittura dall'Età del Bronzo (XIV - X secolo a.C.) grazie anche alla presenza del guado dell'isola tiberina, può addirittura essere considerata la causa, la matrice stessa della nascita e dello sviluppo della città in età arcaica.

La tradizione mitologica relativa a questa area allude alla presenza di popolazioni greche ed orientali, guidate da personaggi come Enea, Evandro, Eracle, ancor prima della fondazione storica di Roma nel 753 a.C. In particolare, la lotta di Eracle contro il gigante Caco, l'unica delle 12 fatiche ambientata in Occidente e proprio qui sulle rive del Tevere, rispecchia bene la cifra leggendaria di una situazione storica di conflittualità tra i più antichi mercanti micenei, che risalivano il Tevere alla ricerca di nuovi contatti commerciali (rappresentati da Eracle, l'eroe portatore della civiltà), e le popolazioni locali, che da un lato traevano vantaggio da questi nuovi contatti, dall'altro manifestavano diffidenza e ostilità verso lo straniero (simboleggiate nella leggenda dal mostro Caco, sconfitto da Eracle).

Il culto erculeo presso l'ara maxima nel Foro Boario, oggi identificata nella cripta della basilica di Santa Maria in Cosmedin, fu il primo culto straniero introdotto a Roma, rimasto legato all'Emporion greco (non una colonia dunque, ma solo un insediamento provvisorio a scopo commerciale) e lo stesso Romolo, consapevole dell'importanza di questo luogo di culto per la futura Roma, incluse l'altare di Ercole all'interno del territorio urbano.

E bisogna dire che nella zona emporica del foro boario frequentata quasi esclusivamente da mercanti greci, Ercole è veramente il nume tutelare della zona. A lui è dedicato non solo l'altare sotto santa Maria in Cosmedin, ma anche il tempio rotondo di Ercole Olivario risalente al II secolo a.C., e lo erano anche i due perduti templi noti dalle fonti come Aedes Aemiliana Herculis ed Aedes Pompeiana Herculis.

In epoca arcaica (VII secolo a.C.) nonostante l'intensa frequentazione, una parte del foro boario era ancora occupata dalla palude del Velabrum. I re etruschi prosciugarono questi ultimi lembi di palude attraverso la costruzione della Cloaca Maxima, che si riversava nel Tevere dopo aver descritto una curva subito a nord del Tempio di Ercole Olivario.

Il percorso del foro boario è dunque un viaggio alla ricerca delle origini più remote della città. Inizieremo dalla Basilica di santa Maria in Cosmedin, di rito greco-melchita, non a caso eretta nel VI secolo nel luogo dove era il culto di Eracle, a testimonianza della continua presenza dei Greci attraverso la storia bimillenaria di Roma. Dopo avere visitato i templi del foro boario, quello di Ercole Olivario e anche quello di Portunus, divinità di origine greca protettrice del Portus Tiberinus, ci spostiamo verso la chiesa di San Giorgio al Velabro, dove illustreremo l'arco degli Argentarii e il cosiddetto "arco di Giano quadrifronte" che in realtà nulla ha a che fare con il dio Giano.

Proseguiremo verso l'area archeologica di Sant'Omobono dove sono i basamenti dei templi arcaici di Fortuna e Mater Matuta eretti da Servio Tullio, e dove ancora una volta l'eroe greco portatore della civiltà è protagonista assoluto nelle decorazioni in terracotta policroma dei tetti.

Fermandoci presso la basilica di San Nicola in Carcere parleremo dei tre templi repubblicani di Giano, Spes e Iuno Sospita, e termineremo la nostra passeggiata ai piedi del Campidoglio di fronte all'insula dell'Aracoeli.

Approfondisci: le errate denominazioni dei templi di Vesta e Fortuna Virile del foro boario.

La visita guidata del foro boario e del foro olitorio è gratis con l'associazione culturale Roma Bella. La tessera di Socio (€15) si fa in loco, vale 12 mesi e consente di prendere parte gratis a un numero illimitato di attività culturali. Leggi le nostre recensioni su Tripadvisor!