I LUOGHI DELLE ASSEMBLEE POLITICHE NEL FORO ROMANO ARCAICO E REPUBBLICANO

Il principale luogo di riunione delle assemblee politiche della Roma arcaica e repubblicana fu il Comizio, che occupava l'area inizialmente compresa tra l'arco di Settimio Severo, il foro di Cesare e la basilica Fulvia - Emilia. L'esatta posizione topografica è stata ricostruita sulla base degli scarsissimi resti superstiti, ma soprattutto attraverso un passo di Plinio in cui si descrive il funzionamento del Comizio come una sorta di gigantesca meridiana (Nat. Hist., VII, 60) e che ha permesso, grazie alla precisione con cui viene indicata la posizione delle costruzioni che formavano il complesso, di ricollocarle idealmente nello spazio. Orientato secondo i punti cardinali, essendo lo spazio consacrato dagli àuguri (templum), il Comizio comprendeva una piazza centrale funzionale alle adunanze dell'assemblea popolare nella forma più antica dei "comizi curiati"; sul lato Nord era disposta la Curia in cui si riunivano i membri del Senato mentre sul lato Sud era la tribuna dalla quale parlavano i magistrati; quest'ultima assunse il nome di Rostra soltanto dopo l'affissione dei rostri delle navi dei Latini catturate ad Anzio nel 338 a.C. Sul lato sud della piazza era anche la Graecostasis, ossia la balaustra dalla quale parlavano gli ambasciatori stranieri, soprattutto i Greci, da cui il nome.

Gli scavi archeologici stratigrafici compiuti nell'area del Comizio hanno permesso di cogliere le principali trasformazioni che interessarono questo importante spazio politico. Il primo livello pavimentato risale alla fine del VII secolo a.C. e fu realizzato insieme alla costruzione della primitiva Regia, mentre al secondo pavimento (circa 570 a.C.) appartiene il complesso sacro sottostante al Niger Lapis e identificato con il Volcanal.

Nella fase degli inizi della Repubblica fu costruita per la prima volta la tribuna degli oratori che, ampliata intorno alla metà del IV secolo a.C., accolse come si è detto i rostri delle navi latine. Ad imitazione degli Ekklesiasteria greci (edifici destinati anch'essi alle assemblee politiche) nella prima metà del III secolo a.C. il Comizio assunse la forma di una piazza circolare con gradinata interna e la conservò fino alla fine della Repubblica. Valerio Messalla, vincitore dei Cartaginesi e dei Siracusani nel corso della prima guerra punica, vi portò da Catania il primo orologio solare (263 a.C.). E' questo il modello del Comizio che verrà replicato nelle colonie latine fondate da Roma tra la fine del IV e la prima metà del III secolo a.C., come a Fregellae, Alba Fucens, Cosa, Paestum, e che si diffonderà anche in ambiente italico. A Pietrabbondante, nel cuore del Molise, i Sanniti Pentri costruiranno in forme monumentali la sede delle loro riunioni federali ponendola sotto il segno del sacro, con il monumentale complesso teatro-tempio con cui replicheranno, certo consapevolmente, la pianta del complesso Curia-Comizio di Roma.

Consistenti modifiche si ebbero nell'area del Comizio in età sillana, quando fu intrapresa la costruzione di una Curia più grande, capace di accogliere l'accresciuto numero dei senatori, e quando il pavimento di marmo nero sigillò il Volcanal di età arcaica. Sarà iniziativa di Cesare trasformare la Curia di Silla in Tempio di Felicitas e avviare la costruzione della nuova Curia Iulia, ultimata da Augusto, decisamente più spostata verso Est, quasi come appendice del suo nuovo Foro. Ciò determinò lo spostamento dei Rostri più ad Ovest e la eliminazione della balaustra della Graecostasis.

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