SAN GREGORIO AI QUATTRO CAPI NEL GHETTO DI ROMA E LE PREDICHE COATTE

Durante l'uscita didattica per la scuola al quartiere ebraico di Roma, con la nostra guida, vale la pena di fermarsi un momento di fronte alla chiesa di San Gregorio alla Divina Pietà, già detta San Gregorio dei Quattro Capi, dedicata a Papa Gregorio Magno. Essa fu eretta su un antico oratorio, a sua volta esistente nel luogo dove papa Gregorio avrebbe abitato, proprio di fronte al ponte quattro capi. Si affaccia su quella che oggi si chiama Piazza Gerusalemme, a pochi metri dal ponte, che rappresenta un altro confine esterno del vecchio quartiere ebraico proprio di fronte all'isola Tiberina.

La facciata, settecentesca, è opera di Filippo Barigioni, ma più delle sue qualità artistiche interessa per l'epigrafe che vi si legge: "ho teso tutto il giorno le mani verso un popolo ribelle, che cammina per una via non buona preso dai suoi pensieri; un popolo che mi provoca all'ira, stando sempre davanti alla mia faccia ogni giorno". È un classico esempio di uso antiebraico dell'Antico Testamento. Si tratta infatti di un passo di Isaia in cui si lamenta, come avviene spesso nei libri dei Profeti, che fanno parte a tutti gli effetti del Tanach, il canone ebraico, la cattiva condotta del popolo di Israele. Non per niente la scritta, che secondo Ferdinand Gregorovius sarebbe stata fatta eseguire da un ebreo convertito, è riportata non solo in latino ma anche in ebraico, ad ammonire quotidianamente la gente del ghetto.

In questa chiesetta per secoli un numero prefissato di ebrei dovette assistere ogni sabato alle prediche obbligatorie o "coatte" con cui i papi cercavano di ingrossare il gregge dei cristiani. Non che vi prestassero molta attenzione: pare fosse la regola infatti (come efficacemente descritto nel film di Luigi Magni Nell'anno del Signore, che ebbe un grande successo alla fine degli anni '60) usare tappi di cera per proteggere le orecchie dalle contumelie dei predicatori gesuiti verso il popolo ebraico. Questi sermoni furono introdotti da Papa Gregorio XIII nel 1573, e si tennero per lungo tempo nella chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, non lontano da Ponte Sisto. Nel corso dell'Ottocento, quando l'obbligo fu ridotto a un paio di volte l'anno, si utilizzarono le più vicine chiese di San Benedetto alla Regola e Sant'Angelo in Pescheria (quest'ultima è quella incastrata fra le colonne corinzie del Portico di Ottavia) oltre che la piccola San Gregorio.

Le prediche coatte furono abolite nel 1849 per volere di Papa Pio IX, ma non per questo cessarono i tentativi di convertire gli ebrei del ghetto di Roma, specialmente i bambini che si cercava di sottoporre obbligatoriamente al battesimo nella Casa dei Catecumeni, all'insaputa dei loro genitori ai quali erano sottratti con l'inganno.

(da: S.Caviglia, Alla scoperta della Roma Ebraica, ed. Intra Moenia, pp. 129-131).

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IL TOUR GUIDATO NEL GHETTO DI ROMA PER LE SCUOLE