IL PORTICO DI OTTAVIA PRESSO IL GHETTO EBRAICO DI ROMA - PERCORSO DIDATTICO PER SCUOLE

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Il portico di Ottavia è un grandioso quadriportico prospiciente anticamente il Circo Flaminio, l'area da cui partivano i cortei trionfali. Fu costruito da Quinto Cecilio Metello Macedonico in occasione del suo trionfo nel 146 a.C. Al suo interno racchiudeva i due templi di Giunone Regina del 179 a.C. e Giove Statore del 131 a.C.

L'edificio fu in seguito ricostruito da Ottaviano Augusto tra il 27 e 23 a.C., dedicato a nome della sorella Ottavia Minore. Fu restaurato da Settimio Severo nel 203 d.C., fase a cui appartengono per la maggior parte i resti attualmente esistenti. Tutta la struttura era sollevata su un alto podio; il quadriportico (di metri 119 x 132) includeva oltre i due citati tempi repubblicani, due biblioteche, greca e latina, e un grande ambiente per pubbliche riunioni, la Curia.

Sulla fronte era interrotto al centro da due grandiosi ingressi monumentali, i propilei, di cui rimane visibile quello che si affaccia su Largo 16 Ottobre 1943. Lo spazio interno si configurava come una sorta di museo all'aperto poiché ospitava una grande quantità di opere d'arte, come la Turma Alexandri, ovvero le 24 statue equestri in bronzo che raffiguravano Alessandro Magno e i suoi cavalieri, opera di Lisippo.

Nella seconda metà dell'VIII secolo viene costruita la chiesa di Sant'Angelo in Pescheria che ingloba parzialmente la facciata nord del propileo. Tra il X e il XII secolo nell'area a ridosso della chiesa si dispongono sepolture a più livelli, alcune con lastre di copertura, in muratura o in fossa terragna, spesso multiple, che intaccano la struttura romana e la zona adiacente. Successivamente, in seguito all'importante rifacimento della chiesa alla fine del '200, le due colonne laterali di destra della facciata, forse lesionate, furono asportate e sostituite con un grande arco in mattoni, affrescato e tuttora visibile, che introduceva all'ingresso della chiesa.

Nel Basso Medioevo l'area diviene densamente abitata e gli spazi porticati del monumento vengono utilizzati per la vendita del pesce, caratterizzando questa zona come la Pescheria, il principale mercato cittadino che rimarrà attivo fino alla fine dell'Ottocento. Nel 1555, Papa Paolo IV Giampietro Carafa formalizza nella zona limitrofa la costituzione del Serraglio degli Ebrei, il Ghetto, di cui il propileo del portico d'Ottavia costituiva uno dei limiti. Le case del recinto in questa zona si appoggiavano all'angolo occidentale, che appare infatti scalpellato. Negli ultimi decenni dell'Ottocento cominciarono i lavori per l'isolamento del monumento romano: furono demolite le strutture del ghetto ebraico, tra cui le case che si addossavano al propileo, e vennero separati in maniera quasi definitiva l'edificio romano e la chiesa di Sant'Angelo in Pescheria.