IL PALAZZO IMPERIALE SUL COLLE PALATINO

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Il palazzo imperiale sorge sulla sommità del Palatino e si estende fino alle pendici nord e sud, occupando gran parte del colle. Fu costruito dall'architetto Rabirio su ordine di Domiziano tra l'81 e il 96 d.C. e fu inaugurato nel 92 d.C.; da allora fu la dimora ufficiale di tutti successivi imperatori.

Il palazzo si componeva di tre settori: una parte di rappresentanza o "pubblica" (cosiddetta domus Flavia), una parte contenente gli appartamenti privati (cosiddetta domus Augustana), e un grande giardino a forma di stadio con i suoi annessi.

Fu realizzato in opera laterizia e le sue poderose fondazioni si sovrapposero alle costruzioni precedenti, alcune delle quali (casa dei Grifi, domus transitoria) sono visitabili al di sotto degli edifici domizianei.

Ben conservato in quasi tutta la sua originaria estensione, costituisce un punto fermo nella storia dell'architettura romana in quanto codifica a Roma la tipologia del palazzo dinastico. La sua importanza si evince dal fatto che lo stesso termine "palazzo" (palace, palacio, palais etc.) deriva dal latino Palatium, ovvero Palatino, perché è qui che nacque la prima residenza imperiale, modello per tutte le altre.

La sua costruzione destò grande impressione nei contemporanei di Domiziano. Stazio e Marziale, poeti di corte, ci hanno lasciato descrizioni ammirate, esaltandone le straordinarie dimensioni, la raffinatezza delle decorazioni e la preziosità degli arredi. La reggia era così estesa, scriveva Marziale, che "gli occhi si stancavano a guardarla, e così alta che al suo confronto le piramidi egizie parevano ridicole".