LA TOMBA DEI DEMONI AZZURRI, UN UNICUM NELLA PITTURA ETRUSCA DI TARQUINIA

Attraverso un lungo e profondo corridoio si scende nella camera funeraria quadrangolare con tetto a doppio spiovente e trave centrale a rilievo. Sulla parete sinistra è raffigurato un corteo verso l'oltretomba, allusivo al viaggio del defunto, committente del sepolcro, che è rappresentato alla guida di una biga. Davanti al corteo è rappresentata una tavola con il vasellame del banchetto, che è raffigurato nella parete di fondo, con quattro coppie di convitati sdraiati sui letti, tra le quali la coppia centrale presenta il committente della tomba con sua moglie. La scena della parete a destra è la più interessante e si svolge nell'oltretomba con la figura di Caronte che traghetta le anime tramite una barca rossiccia, manovrando con un lungo remo sulle acque del fiume Acheronte.

Una donna ammantata ed un giovane appena sbarcati sono accolti da una donna, una parente premorta, afferrata a sinistra da un demone azzurro e a destra da un demone alato con l'incarnato bruno. La scena è conclusa da altre due figure infernali di cui una con carne bluastra seduta su di una roccia ed una dall'incarnato scuro, che minacciosa digrigna i denti contro i defunti appena arrivati.

Si tratta della più antica e drammatica scena del mondo dei morti nella pittura di Tarquinia, basata sull'idea di un oltretomba popolato da divinità e demoni infernali. È il momento di passaggio tra l'ideologia della morte di età arcaica e classica legata al simposio (parete a sinistra) e l'altra (parete a destra) specchio della crisi del sistema ideologico-politico che precede lo scontro con Roma.

Datazione: 420 - 410 a.C. Anno di rinvenimento: 1985.

Per l'ingresso GRATUITO al museo ed alla necropoli di Tarquinia per tutti i gruppi scolastici è obbligatorio l'elenco degli studenti su carta intestata della scuola per ottenere l'ingresso salta fila e le gratuità ove previsto. Per ulteriori informazioni: chiama i n. tel. 0661661527 (attivi tutti i giorni h 8-20), o scrivi a inforomabella@virgilio.it.