ROMA SOTTERRANEA: IL TITULUS SOTTO SAN SILVESTRO E MARTINO AI MONTI - con l'archeologo

APPUNTAMENTO: DATA DA DESTINARSI, H 15,30 ALL'INGRESSO DELLA BASILICA DEI SS. SILVESTRO E MARTINO AI MONTI, IN VIALE DEL MONTE OPPIO N. 28. DURATA: 1 H. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE IN LOCO DAL CARTELLO ROMA BELLA.

PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA WHATSAPP dott.ssa Vittoria Morandi Tarabella cell. 3396798106, chiamando il n. tel. 0661661527 (attivo tutti i giorni h 8-20) o mail a: inforomabella@virgilio.it

Tra i sotterranei più interessanti di Roma è quello che possiamo trovare sotto la Basilica dei SS. Silvestro e Martino ai Monti al Colle Oppio.

La chiesa si trova in quella che in epoca romana era la Regio III, denominata Isis et Serapis, in base alla divisione in 14 Regiones fatta da Ottaviano Augusto.

Siamo nel cuore dell'Esquilino; qui erano la Domus Aurea di Nerone, le Terme di Tito e di Traiano, di cui alcuni resti, come la cosiddetta Cisterna delle Sette sale, sono tuttora esistenti.

Una volta entrati nella chiesa, i cui interni risalgono alla metà del 1600, si giunge in fondo alla navata centrale, dove una scalea conduce nella cripta sotto l'altare. Da qui si scende una seconda scala che porta direttamente in quello che viene definito come Titolo Equizio: un antico luogo di culto con funzioni liturgiche molto importanti nella comunità cristiana delle origini.

Il sotterraneo si compone di una ampia sala rettangolare con pareti in opera laterizia, ripartita in tre navate da sei pilastri. E' un edificio pienamente databile all'età dei Severi, parte integrante del vicino complesso termale ed utilizzato in seguito per scopi commerciali come un mercato coperto. Nel pieno III secolo d.C. fu impiegato per il culto cristiano. Infatti Papa Silvestro consacra il Titolo Equizio ristrutturando l'ambiente secondo le necessità del rito cattolico e per le riunioni dei fedeli di questa zona della città. Perché fu creato un luogo di culto proprio qui, in un vecchio magazzino? Alcuni storici ritengono che la sede sia stata scelta proprio in quanto era ubicata in una zona di Roma dove erano ancora fortemente radicati culti orientali pagani, il culto di Mithra ed il culto di Iside e Serapide, che potevano dunque essere ostacolati proprio dalla presenza del Titolo.

Ben presto il luogo si trasformò in un punto di ritrovo nevralgico per la comunità cristiana, che proprio facendo leva sulla dislocazione non casuale dei Titoli, andava strutturandosi in modo da poter essere presente in maniera radicale in tutte le aree della città.

Il Titolo Equizio rivestì una notevole importanza in quanto vi si tenne il Sinodo del 499 e poi quello del 595, eventi che influenzarono anche le motivazioni del nome stesso attribuito al Titolo. Nel primo Sinodo il nome del Titolo era ancora Equizio, mentre nel secondo si chiama Titulus Silvestri, in quanto nel periodo intercorso tra i due Sinodi si verifica una cristianizzazione dei nomi dei luoghi di culto: è dunque lo stesso Titolo indicato con due nomi diversi.

Papa Simmaco (VI secolo) e Papa Sergio II (IX secolo) eseguirono ulteriori lavori di ampliamento ed in particolare Sergio II avviò la costruzione della basilica superiore.

Nel sotterraneo aleggia un'atmosfera suggestiva e mistica; curiosando tra le stanze poco illuminate del complesso, cerchiamo di immaginare come potevano svolgersi gli antichi riti cristiani e come poteva essere grande la fede di queste persone che proprio in questo periodo, poco dopo l'Editto di Milano del 313, poteva finalmente cominciare a professare liberamente la propria religione. Alcune pitture del IX secolo sulle volte mostrano Santi con la Vergine Maria e Gesù, nella tipica iconografia ieratica bizantina. Sul pavimento possiamo notare lacerti di mosaici bicromi con tessere in basalto e travertino, risalenti forse al periodo dei Severi quando il complesso era ancora adibito a funzioni di mercato.

La visita guidata è gratuita; eventuali biglietti di ingresso / offerte ai sacerdoti sono a carico del Socio partecipante. La tessera di Socio (€15) si fa in loco, vale 12 mesi e consente di prendere parte gratis a un numero illimitato di attività culturali.