IL FORO ROMANO: UNA VALLE, UNA STORIA

Recenti ricerche confermano e specificano quanto già attestato dalle fonti antiche riguardo i caratteri geologici del foro: questa vallata, sita tra le alture del Campidoglio e del Palatino, è frutto della erosione dei corsi d'acqua nel banco delle rocce vulcaniche (tufo), prima di gettarsi nel Tevere.

Velabro è il nome del corso d'acqua più importante e anche della zona paludosa che si trovava in tutta la parte meridionale del foro. Inoltre, l'area del foro era soggetta alle inondazioni del Tevere, e già gli scrittori antichi mettevano l'accento sull'originario carattere paludoso ed inospitale della zona. Infatti, fin dalla età più remota, resti di abitazioni sono attestati sulle alture circostanti, più adatte all'insediamento (Campidoglio, Palatino), mentre nella nostra area troviamo delle sepolture, fin dal X secolo a.C. circa.

Sembra però che anche in alcuni punti del foro (nel sito del sepolcreto arcaico, presso il tempio del Divo Giulio) sulla base di alcuni resti di capanne e materiale ceramico si possa parlare di abitazioni, mentre tracce di frequentazione dell'area (se non di vero e proprio insediamento) sono attestate fin dal Bronzo Recente (1300 - 1150 a.C. circa).

Secondo la tradizione letteraria furono i Tarquinii, i re della dinastia etrusca, a prosciugare l'area del foro, incanalando il corso del Velabro nella Cloaca Maxima, la più grande fognatura antica conosciuta. I lavori vengono alternativamente attribuiti al terzultimo re Tarquinio Prisco (date tradizionali 616 - 578 a C.) o all'ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo (534 - 509 a.C.). E' da notare comunque che il primo pavimento del foro, in terra battuta, viene datato alla fine del VII secolo a.C.: le condizioni essenziali per una sua utilizzazione quale piazza centrale, comune ai vari nuclei di abitazioni capannicole, sono tutte presenti.

Il foro romano come area archeologica si estende dall'arco di Tito all'arco di Settimio Severo, ma il nome in senso stretto denota una zona di forma rettangolare tra il Lapis Niger ad ovest, il tempio del Divo Giulio ad est, e le botteghe dette tabernae veteres e novae sui lati lunghi nord e sud, dove ora si trovano le basiliche Emilia e Giulia. Questo foro in senso stretto si distingue dal centro politico (formato dal Comizio e dalla Curia) e dal centro religioso (la primitiva Regia con il vicino tempio di Vesta). Ai primi re di Roma vengono ascritte le scelte fondamentali di utilizzazione del foro quale area centrale (Romolo, date tradizionali 753 - 715 a.C., insieme a Tito Tazio, il re Sabino), la fondazione della Regia (Numa Pompilio, 715 - 672 a.C.) e la primitiva Curia (Tullo Ostilio, 672 - 640 a.C.).

In particolar modo nell'età repubblicana, il foro può essere definito il centro politico, istituzionale, costituzionale e simbolico dello stato romano. Nel corso dei secoli la piazza si arricchisce di templi, di monumenti onorari ed edifici civili, con una attività più significativa in alcuni periodi piuttosto che in altri. Intorno all'inizio della Repubblica (data tradizionale 509 a.C.) fu dedicato il tempio di Saturno e votato il tempio dei Dioscuri, mentre la seconda metà del V secolo a.C. sembra mancare di nuove attestazioni.

Nelle fonti antiche assume una particolare importanza la data del saccheggio di Roma nel 390 a.C. da parte dei Galli, mentre archeologicamente né il sacco né le relative ricostruzioni sembrano aver lasciato tracce rilevanti. Dopo la guerra contro i Latini, conclusa con la vittoria ad Anzio (338 a.C.) si ha però una ricostruzione dell'area del Comizio.

Troviamo invece una intensa attività edilizia concentrata in pochi decenni del secolo II a.C., in seguito alle guerre puniche e alle guerre contro gli stati ellenistici, quando Roma domina ormai nel Mediterraneo, diventando il centro di un impero. Le basiliche allora costruite regolarizzano i due lati lunghi della piazza del foro, mentre il lato corto verso il colle capitolino verrà chiuso dal Tabularium nel 78 a.C.

Alla fine dell'età repubblicana, nel 54 a.C. Giulio Cesare comincia una serie di lavori nel foro e nel comizio, rivoluzionando l'ordinamento antico. Egli sarà il primo, mosso da intenti celebrativi della propria persona, a costruire un nuovo foro all'esterno dell'area di quello originario, detto Forum Iulium.

In età imperiale questa linea verrà seguita da tutti gli imperatori: non solo conosciamo bene tutta la serie dei nuovi fori imperiali, ma il foro originario diventa un ideale luogo di rappresentanza per l'imperatore, dove quasi tutti gli edifici sono dedicati a membri della famiglia imperiale destinati alla successione, come il tempio di Vespasiano e Tito e quello di Antonino e Faustina.

La colonna di Foca, infine (608 d.C.) rappresenta il termine della storia edilizia del foro, essendo l'ultimo monumento eretto.

Successivamente il foro viene abbandonato e sepolto sotto uno spesso strato di terra e detriti, diventando un'area di pascolo nota come Campo Vaccino nel XVII secolo. Alcuni templi si conservano grazie alla loro trasformazione in chiese come l'edificio della Curia che diventa Sant'Adriano al Foro, mentre vi è una sistematica asportazione di materiali da costruzione da parte di marmorari e cavapietre.

Nel Medioevo si insediano delle case a ridosso delle costruzioni antiche e monumenti interi vengono inglobati in alcune fortezze, come l'arco di Tito che diventa parte del castello dei Frangipane.

I primi scavi sistematici hanno inizio dopo il 1870 e in pochi anni vengono portati alla luce i numerosi monumenti del foro. Gli scavi ancora oggi in corso dimostrano però che l'epoca delle scoperte non è ancora finita.

LA BASILICA EMILIA, IL SACELLO DI VENERE CLOACINA, IL TEMPIO DI GIANO ED IL LAPIS NIGER

IL COMIZIO, LA CURIA IULIA, L'ARCO DI SETTIMIO SEVERO

IL TEMPIO DI VESPASIANO E TITO, IL PORTICO DEGLI DEI CONSENTI, L'UMBILICUS URBIS, I ROSTRI, IL TEMPIO DI SATURNO

LA BASE DEI DECENNALI, LA COLONNA DI FOCA, LA BASILICA GIULIA, IL LACUS CURTIUS E L'EQUUS DOMITIANI

IL TEMPIO DI ANTONINO PIO E FAUSTINA, IL TEMPIO DEL DIVO ROMOLO, IL SEPOLCRETO ARCAICO, IL PORTICO MEDIEVALE DELLA VIA SACRA

LA BASILICA DI MASSENZIO E COSTANTINO, IL TEMPIO DI VENERE E ROMA, L'ARCO DI TITO

IL MURO DI ROMOLO, LA VIA SACRA, IL TEMPIO DI VESTA E LA CASA DELLE VESTALI

LA REGIA, LA FONTE DI GIUTURNA, IL TEMPIO DEL DIVO GIULIO, IL TEMPIO DI CASTORE E POLLUCE