TRA MITO E STORIA: TAGES E L'ORIGINE DELL'ARUSPICINA

Gli antichi scrittori si soffermano soprattutto sulle origini leggendarie della città. Attribuiscono la sua fondazione a Tarconte, fratello o figlio del re Lidio Tirreno, ed eroe eponimo del popolo etrusco, che in epoche remote e sfuggenti (XIII-XII secolo a.C.) conduce un gruppo di uomini, sotto la sua guida, dalla Lidia verso Occidente, in particolare verso la penisola italica.

A Tarquinia la leggenda localizza il mito di Tages di cui parla Cicerone raccontando che "nel territorio di Tarquinia, mentre si lavorava la terra, e un solco veniva impresso più profondamente, un certo Tages balzò su all'improvviso, e rivolse la parola all'aratore".

Non è dato sapere che sia costui, secondo alcuni il Flamine Diale, ovvero il più importante dei sacerdoti, di nome Tarquinio, secondo altri lo stesso Tarconte. Questo Tages poi, continua Cicerone, "come scritto nel libro degli Etruschi, si dice si fosse manifestato dall'aspetto fanciullesco, ma con saggezza da vecchio. Mentre il contadino si sbalordì alla sua vista e mandò un forte grido di meraviglia, si fece un tumulto e, in breve tempo, tutte le genti si radunarono in quel luogo. Allora egli parlò molto dinanzi a molti uditori, affinché imparassero e affidassero alla scrittura tutte le sue parole. Tutto poi il suo discorso fu quello, nel quale era contenuto l'insegnamento della aruspicina".

Tarquinia, città di sommo potere, da allora ha l'esclusiva e primigenia conoscenza della disciplina aruspicale, ossia di quella pratica divinatoria ottenuta attraverso l'ispezione del fegato degli animali, vittime dei sacrifici. Grande pertanto era la sua importanza nell'ambito della storia religiosa degli Etruschi. Tale disciplina è appresa per secoli dai figli dei principi, fin da bambini. È così che si costituisce il potentissimo ordine sacerdotale il cui prestigio giunge fino ad epoca romana. È così che viene rivelata la disciplina etrusca, quel complesso di norme che regolano i rapporti fra gli dèi e gli uomini.

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