LO SVILUPPO DEL CRISTIANESIMO A TRASTEVERE

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La mescolanza di popoli e culture diverse nel Trastevere spiega le numerose testimonianze cultuali straniere presenti a fianco dei culti tradizionali. Caratteristico della regione era il culto di Fors Fortuna, rappresentata da ben tre templi costruiti lungo la via Portuense. Altro culto proprio di Trastevere era quello della dea Furrina, il cui santuario doveva trovarsi nei pressi dell'odierna Villa Sciarra. Come nel caso delle altre religioni straniere presenti nel Trastevere, anche il cristianesimo fu abbastanza presto rappresentato. A Roma la diffusione del nuovo culto ebbe inizio con la predicazione di Paolo, e si diffuse progressivamente negli strati bassi della popolazione, dando vita ad una comunità ben presto del tutto autonoma dall'ambiente ebraico dal quale era nata.

Le prime comunità cristiane erano solite riunirsi nelle domus ecclesiae, ambienti di abitazioni private, delle quali oggi sono state rinvenute sporadiche tracce, che ancora non consentono agli studiosi di pronunciarsi sulla loro tipologia. E' da escludere, comunque, un modello architettonico definito per gli edifici di culto cristiani, prima di Costantino. La vera storia della Roma cristiana iniziò proprio con Costantino (307-337), quando nel 312 egli sconfisse Massenzio, conquistando così, insieme con Roma, il dominio di tutta la parte occidentale dell'impero. Nel 325, indetto il concilio di Nicea, Costantino condannò l'Arianesimo e affermò la divinità di Cristo. La sua volontà di trasformare l'Impero Romano in un impero cristiano è manifesta nella donazione di proprietà e rendite per le fondazioni ecclesiastiche testimoniateci dal Liber Pontificalis. Roma acquistò così un volto monumentale cristiano.

Ma già in questo periodo esistevano a Roma numerosi tituli, pur se in numero inadeguato a quello già cospicuo dei fedeli. Se ne deduce pertanto che molti si riunivano in altri luoghi di preghiera, le domus ecclesiae appunto, alle quali è stato accennato in precedenza. A Trastevere erano tre i centri titolari: il titolo di Santa Cecilia, il titolo di San Crisogono, il titolo di San Callisto, cui corrispondono rispettivamente le basiliche odierne di Santa Cecilia, San Crisogono, Santa Maria in Trastevere, che utilizzavano probabilmente le domus preesistenti.

Il titulus era costituito da un edificio di cui generalmente era proprietaria la comunità, cui facevano capo i cristiani della zona. Nel complesso titolare risiedevano i componenti del clero e si svolgevano tutte le attività pertinenti alla vita della comunità stessa: la celebrazione della messa, l'assistenza ai confratelli bisognosi, l'amministrazione dei beni collettivi. Altro aspetto importantissimo della vita della comunità cristiana era quello relativo alla disponibilità di luoghi per la sepoltura in terra consacrata. Infatti, mentre in origine i cristiani potevano essere indifferentemente sepolti in cimiteri pagani, ben presto avvertirono la necessità di disporre di luoghi propri. Anche dopo la morte il rapporto dei fedeli con il titolo non si interrompeva, poiché i confratelli venivano generalmente sepolti in catacombe individuali con lo stesso nome del titolo. Altra funzione di primaria importanza svolta nel complesso titolare era quella del battesimo, cerimonia con la quale si entrava a far parte, a pieno diritto, della comunità. Mentre per quanto riguarda il primo periodo della vita dei cristiani di Roma non sappiamo con certezza quali potevano essere i luoghi del battesimo, dopo la costruzione delle prime basiliche, molte di queste avevano annesso il battistero per il rito ad immersione. Nella basilica di San Crisogono, ad esempio, il battistero era in una aula situata alla sinistra dell'abside, con una ampia vasca al centro ricavata da una antica fullonica di età imperiale.