LA COMUNITA' EBRAICA DI ROMA IN EPOCA ANTICA

Nel corso del nostro tour guidato all'interno del ghetto ebraico di Roma, parleremo in primis delle origini della comunità ebraica romana. Le prime tracce della presenza ebraica a Roma risalgono al II secolo a.C. Nel I libro dei Maccabei è scritto infatti che fin dalla ribellione degli Ebrei al giogo della dinastia siriaca dei Seleucidi (avvenuta sotto la guida, appunto, dei Maccabei, fa il 168 e il 141 a.C., ricordata nella festa di Chanukkah) fu mandata a Roma una ambasceria da Israele con l'obiettivo di sollecitare un patto di amicizia e di protezione che venne accordato dai Romani. Era la prima volta che ciò accadeva con un popolo orientale. Dello stesso periodo, corrispondente alla prima penetrazione ebraica nell'area del Mediterraneo, sono anche i primi insediamenti stabili nell'Urbe, costituiti presumibilmente da mercanti.

Questa popolazione, che si esprimeva prevalentemente in lingua greca, si accrebbe in modo massiccio sia con gli spontanei movimenti migratori dell'epoca, sia con la deportazione di schiavi in seguito alle conquiste romane in Asia, non ultima quella di Gerusalemme ad opera di Pompeo, nel 63 a.C., molti dei quali trovarono rapidamente il modo di emanciparsi. Pare infatti che la loro pretesa di osservare le norme religiose, soprattutto le proibizioni alimentari e l'obbligo del riposo sabbatico, li rendesse poco redditizi e di difficile gestione per i padroni romani, ed è anche probabile che i confratelli già residenti nell'Urbe si dessero da fare per aiutarli a riconquistare la libertà. In ogni caso gli Ebrei di Roma dovevano costituire già in quel periodo una presenza abbastanza solida e ben definita, come emerge dai racconti dello storico ebreo Filone di Alessandria, secondo cui erano insediati principalmente nella zona di Trastevere e inviavano regolarmente contributi al Tempio di Gerusalemme.

Erano dunque percepiti positivamente dalla società romana, se è vero che durante la sua arringa in difesa di Lucio Valerio Flacco, Cicerone disse sarcasticamente che gli conveniva abbassare il tono della voce per non farsi sentire dal pubblico ebraico convenuto nel foro per seguire il processo. L'imputato infatti era stato accusato di essersi appropriato dei denari raccolti per il Tempio dalle comunità ebraiche in Asia. Sulla consistenza degli Ebrei a quell'epoca si può citare la testimonianza dello storico Giuseppe Flavio, un generale ebreo di famiglia sacerdotale, il cui nome ebraico era Josef ben Matathia, che fu catturato in battaglia dai Romani durante la guerra del 66-70 dell'era volgare e visse poi lunghi anni a Roma come scrittore alla corte dei Flavi, producendo le opere storiche oggi più conosciute sull'ebraismo dell'età antica.

Secondo Flavio Giuseppe dunque, ben 8000 Ebrei romani accompagnarono una delegazione giunta dalla Giudea per incontrare l'imperatore Augusto nel 4 a.C., alla morte di Erode il Grande. Il numero complessivo di Ebrei in città in epoca imperiale era già di diverse decine di migliaia di persone, che secondo alcune fonti avevano 11 sinagoghe principali, esercitando, pare, un certo proselitismo nei confronti della popolazione romana.

La visita guidata del ghetto di Roma si soffermerà pertanto anche sulla vicenda della costruzione del Portico di Ottavia nel 23 a.C. ad opera di Ottaviano, molto importante e significativo per gli Ebrei in epoca augustea.

Per informazioni sulla nostra escursione guidata al quartiere ebraico di Roma, puoi richiedere più informazioni scrivendoci a: inforomabella@virgilio.it, oppure chiamandoci al n. 0661661527, oppure compilando il form sotto.

Da: S.Caviglia, Alla scoperta della Roma ebraica, edizioni Intra Moenia, pp. 9-10.