LA FIGURA CONTROVERSA DELL'IMPERATORE DOMIZIANO (81 - 96 d.C.)

La madre e la sorella di Domiziano morirono quando aveva sei anni. Il padre ed il fratello erano continuamente impegnati in guerra. Questo significa che ebbe una adolescenza in completa assenza della famiglia. Ebbe solo l'attenzione di Marco Cocceio Nerva, un devoto amico della famiglia Flavia, che divenne il suo successore. Ricevette l'educazione tipica di un giovane appartenente alla privilegiata classe senatoria, studiò retorica e letteratura.

Lo storico Svetonio lo descrive come un adolescente colto ed erudito, capace di elegante conversazione. Scrisse libri di poesia, di legislazione ed amministrazione. Dimostrò una notevole abilità nel tiro con l'arco e le frecce. Una descrizione dettagliata dell'aspetto e del carattere di Domiziano è fornita dallo stesso Svetonio, che dedicò una parte notevole della biografia alla personalità. Era alto di statura, poco carismatico, dalla carnagione viva. Aveva occhi grandi e lo sguardo piuttosto spento. Era bello e anche raffinato nel corpo, specialmente da giovane, con l'eccezione dei piedi che avevano dita piuttosto piccole e rattrappite. Invecchiando perse gradualmente i capelli, pronunciò la pancia, assottigliò le gambe a causa di una lunga malattia.

Si dice che fosse molto preoccupato per la sua calvizie (proprio come Giulio Cesare), che con gli anni mascherava indossando parrucche. Secondo Svetonio dedicò addirittura un libro alla cura dei capelli. Lo scrittore descriveva Domiziano con una personalità che lo portava ad alternare bruscamente il ruolo di imperatore - tiranno, tra sciatteria psicologica ed intellettuale e, al contrario, doti di intelligenza e raffinatezza. Questa ambiguità di carattere fu aggravata dalla tendenza alla solitudine, dovuta alla infanzia vissuta senza famiglia.

Avendo trascorso la maggior parte della sua giovinezza nel tardo periodo di Nerone, la sua formazione risentì fortemente dei disordini politici degli anni turbolenti culminati con la guerra civile del 69 (tre imperatori nello stesso anno: Galba, Otone, Vitellio) che portò la sua famiglia al potere.

Fu imperatore romano dall'81 al 96 d.C., terzo ed ultimo esponente della dinastia Flavia, la prima proveniente dall'esercito, senza dunque un'origine nobile. La carriera del giovane Domiziano passò all'ombra di suo fratello Tito, diventato famoso per le vittorie in Giudea. Come imperatore rinvigorì l'economia rivalutando il conio, rinforzò i confini a difesa dell'impero, avviando un intenso programma edilizio per ristrutturare la città degradata. Condusse guerre importanti in Britannia, Caledonia, Dacia. Governò in maniera totalitaria: si credeva un dio, un despota illuminato destinato a guidare l'impero in un'era di aureo splendore. Fu generoso e caritatevole con il popolo e l'esercito ma considerato un tiranno crudele e paranoico dal Senato. Alla sua morte a seguito di una congiura fu condannato dal Senato stesso all'oblio perpetuo (damnatio memoriae).

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