RIONE XII RIPA, TRA IL FORO BOARIO E L'ISOLA TIBERINA

Ripa prende il nome dall'antico porto commerciale che si trovava sulla riva del Tevere. Nel 1921, con la creazione dei nuovi rioni di San Saba e Testaccio, la sua area fu ridotta alla zona dell'Aventino, la fascia lungo la sponda sinistra del fiume e l'isola Tiberina.

Nella zona circostante la chiesa di Sant'Omobono, gli scavi archeologici degli anni '30 hanno riportato alla luce reperti del IX-VIII secolo a.C., che documentano la presenza di un insediamento di popolazioni greche nell'avvallamento tra il Campidoglio e il Palatino prima ancora della nascita di Roma.

Durante la monarchia, con la costruzione della Cloaca Maxima, la zona paludosa a ridosso del fiume viene risanata e quindi collegata con la sponda opposta mediante la costruzione del Ponte Sublicio (616 a.C.). Quest'area, densamente popolata, fu compresa nella cinta difensiva attribuita dalla tradizione al re etrusco Servio Tullio. Dal I secolo a.C. l'isola Tiberina, che alloggia templi ed edifici a carattere ospedaliero, è collegata alla terraferma con i ponti Fabricio e Cestio.

L'Aventino, abitato per secoli da famiglie di plebei, diviene residenza del patriziato romano; vi vissero anche Traiano ed Adriano prima di diventare imperatori. Nel V secolo le invasioni barbariche sfigurano questa parte della città spogliandola delle opere d'arte che abbellivano le ville dei patrizi; alcune di queste ultime si trasformano in domus ecclesiae, primo nucleo delle future chiese di Santa Prisca, Santa Sabina, Sant'Alessio e dei rispettivi conventi nei quali furono ospitati famosi papi e imperatori.

Nel VI secolo nell'area dell'antico foro Boario e adiacente alla residenza imperiale sul Palatino, si concentra il nucleo religioso della popolazione bizantina residente nella città. Ciò trova conferma sia nelle iscrizioni greche ancora leggibili nella chiesa dedicata al patrono delle milizie bizantine San Giorgio al Velabro, sia nella costruzione di Santa Maria in Schola Graeca sulle rovine di un'antica Statio Annonae, successivamente denominata, nel IX secolo, Santa Maria in Kosmidion per le sue preziose decorazioni.

Dal XV al XIX secolo, la zona mantiene un carattere suburbano, dove si perpetua una intensa vita artigianale in relazione alle attività connesse alla presenza del fiume (mulini galleggianti e casupole di pescatori e barcaioli, tintori e conciatori) e che trova le sue ultime manifestazioni negli insediamenti industriali del Gazometro e del Pastificio Pantanella. Questo mondo cessa di esistere agli inizi del XX secolo con la costruzione degli argini che isolano il Tevere dalla città. Tra il 1925 e il 1937, con l'intento di rendere visibili le rovine antiche, si realizza l'attuale sistemazione delle pendici dell'Aventino verso il fiume e della zona di Piazza Bocca della Verità, sito dell'antico mercato dei buoi (forum boarium).