IL PASQUINO, LA PIU' CELEBRE DELLE STATUE PARLANTI DI ROMA
Sono diverse le ipotesi che circolano attorno all'origine del nome della statua di Pasquino che campeggia su un alto piedistallo nella piazza che porta il suo nome, dietro Piazza Navona. Una tra le versioni più comuni parla di un sarto, Pasquino appunto, che aveva qui la sua bottega, e grande fama di salace maldicente. Il suo negozio era dunque ritrovo di maligni oziosi, che si davano appuntamento per sparlare di questo o quel personaggio pubblico. Morto il sarto, fu con l'abbattimento della bottega che saltò fuori la statua, nel 1501, che fu posta in loco all'ombra di quello che all'epoca era Palazzo Orsini. E fu così che da allora, sul piedistallo, iniziarono a comparire versi ed epigrammi satirici con i quali il popolo poteva ironizzare o inveire anonimamente contro il potente di turno.
Pasquino divenne il capostipite della "Congrega degli Arguti", il gruppo di 6 statue "parlanti" che a Roma nel corso dei secoli le hanno cantate ai potenti in nome e per vece degli umani: a farne parte assieme a lui vi sono la Madama Lucrezia, il Marforio, il Facchino di Via Lata, l'Abate Luigi e il Babuino.
Da cinque secoli dunque le "pasquinate" colpiscono molti personaggi legati al potere, un'onore in passato riservato per lo più ai papi, e sono generalmente espressione di malcontento popolare. Oggi basta un po' di colla e un foglietto di carta, ma anticamente le pasquinate venivano espresse con l'aiuto di cartelli e manifesti satirici che durante la notte venivano appesi al collo di Pasquino e delle altre statue parlanti, in modo che al mattino successivo potessero essere visti e letti da chiunque, prima che i gendarmi li togliessero.
L'ultima, feroce pasquinata colpì in occasione dei preparativi per la visita di Hitler a Roma nel 1938. Pasquino ebbe il coraggio di far notare la vuota pomposità degli allestimenti scenografici in cartapesta, che avevano messo la città sottosopra per settimane: "povera Roma mia de travertino / t'hanno vestita tutta de cartone / pe' fatte rimirà da 'n'imbianchino / venuto da padrone".
Una curiosità: Pasquino non è altro che un gruppo scultoreo (molto lacunoso) della prima età imperiale, copia di un originale ellenistico raffigurante Menelao che sorregge il corpo di Patroclo morente, e costituiva un elemento decorativo del vicino Stadio di Domiziano (I secolo d.C.).
(testo a cura di: A.Toso Fei, Misteri di Roma, Venezia 2012).
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