PIAZZA DEL FORO E CAPITOLIUM DI OSTIA ANTICA

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Percorrendo il Decumanus Maximus in direzione ovest, dopo circa 700 metri da Porta Romana entriamo nella piazza del Foro di Ostia antica, centro della vita politica, religiosa e sociale.

Gli scavi archeologici condotti in questa area fin dal XIX secolo hanno dimostrato che, all'epoca della fondazione del Castrum medio-repubblicano (IV secolo a.C.), non esisteva ancora una piazza forense urbanisticamente ben definita; gli edifici pubblici ed i templi dell'epoca si affacciavano su quello che era semplicemente un incrocio, determinato dal Decumanus Maximus in senso est-ovest e dal Cardo Maximus in senso nord-sud. Solo durante la prima età imperiale, a partire dal regno di Tiberio (14-37 d.C.), il Foro cominciò ad acquisire un aspetto monumentale, portato al massimo sviluppo sotto il regno di Adriano (117-138 d.C.).

Affacciati sulla piazza di forma rettangolare e circondata da colonnati, sono i monumenti più rappresentativi della tradizione romana. Sul lato nord si erge il Capitolium, il tempio più importante di Ostia, dedicato al culto triadico di Giove, Giunone e Minerva. Si tratta di una replica del grande tempio arcaico di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio a Roma; fu costruito intorno al 120 d.C. dopo che la precedente e più modesta versione dell'edificio, eretto da Augusto, era stata completamente bruciata da un incendio. La costruzione tutta in laterizio svetta su un elevato basamento collegato al livello della piazza da una gradinata che dà accesso al pronao esastilo. La cella, alla quale si accede da un'ampia porta con soglia in marmo africano monolitica ancora in situ, presenta sul lato di fondo il basamento tripartito che un tempo sosteneva le statue delle tre divinità, e pareti articolate in nicchie che dovevano accogliere altre statue di divinità. Dello splendido rivestimento marmoreo che ornava sia l'interno che l'esterno dell'edificio non è rimasto nulla a seguito dei saccheggi perpetrati sin dal Rinascimento (basti pensare che alcuni marmi furono portati a Firenze e qui reimpiegati dalla famiglia Medici). La presenza lungo le pareti di numerosi fori destinati all'alloggiamento delle grappe metalliche che sostenevano le lastre di marmo non lascia però dubbi circa l'esistenza dell'antico, prezioso rivestimento. Nell'interno del podio si trovano alcuni ambienti probabilmente usati come sede dell'archivio della città e dell'Erarium Publicum.

Al centro della piazza del Foro troviamo un piccolo sacello, a pianta circolare, risalente all'epoca di Tiberio e dedicati al Lares Augusti, ovvero gli antenati divinizzati che proteggevano la famiglia di Ottaviano Augusto.

Sul lato sud del Foro si trovano i resti del Tempio di Augusto e Roma, dedicato da Tiberio all'imperatore Augusto divinizzato dopo la sua morte e alla personificazione della città di Roma; era utilizzato per la celebrazione del culto imperiale. Rimangono alcuni frammenti della decorazione del frontone posteriore, murati sul lato sinistro del tempio, e della statua di culto della dea Roma vestita come una Amazzone. Verosimilmente sul podio dell'edificio si trovava una tribuna utilizzata dagli oratori, dagli araldi pubblici e dai giudici. Dall'angolo sud-orientale del Foro si accede alle Terme del Foro e alla Forica (latrina pubblica), entrambe del IV secolo d.C.