L'OBELISCO, LE FONTANE E IL SAGRATO DI PIAZZA SAN PIETRO
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L'OBELISCO. Il centro di Piazza San Pietro è indicato dall'obelisco, non in asse con il centro della facciata, originariamente posto sulla spina del Circo di Nerone. Di granito rosso, realizzato in un unico blocco alto m. 25,31 su un basamento di m. 8,25 e del peso di 330 tonnellate circa, l'obelisco è il secondo a Roma per altezza dopo quello lateranense e il solo a non avere iscrizioni geroglifiche, ma caratteri latini. Ricordato fin dal tempo di Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia (I secolo d.C.), era stato eletto ad Eliopoli in Egitto dal faraone Nencoreo (oggi identificato con Amenemhet II, 1985-1929 a.C.) in onore del Sole, come voto per aver recuperato la vista. Ridotto in altezza e trasportato nel Forum Iulii ad Alessandria da Cornelio Gallo, Governatore dell'Egitto, nel 40 d.C. l'imperatore Caligola lo volle trasportare a Roma, facendolo arrivare su una nave riempita di lenticchie per evitare che si spezzasse, e lo innalzò nella spina del suo circo poi divenuto circo di Nerone, localizzato sul lato sinistro della antica basilica costantiniana, nell'area corrispondente alla attuale Piazza del Protomartiri Romani. Qui rimase per tutto il Medioevo e oltre, esercitando una forte attrazione per l'alto simbolismo che vi si leggeva: monumento legato al martirio di Pietro ma anche al mondo romano ed a Giulio Cesare in particolare, poiché si credeva che nella sfera di bronzo sulla cima si conservassero le sue ceneri. Sisto V, riprendendo un desiderio che era già stato di Niccolò V, Paolo II e Paolo III, ordinò che venisse spostato al centro di Piazza San Pietro.