il Mausoleo di Augusto

IL MAUSOLEO DI AUGUSTO CON VISITA GUIDATA

PROSSIMA VISITA GUIDATA: VENERDI 2 SETTEMBRE 2022, H 16. DURATA 1 H E 15'. APPUNTAMENTO ALL'INGRESSO, 15 MINUTI PRIMA DELL'INIZIO DELLA VISITA. PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA WHATSAPP dott.ssa Vittoria Morandi Tarabella cell. 3396798106, chiamando il n. tel. 0661661527 (attivo tutti i giorni h 8-20) o mail a: inforomabella@virgilio.it

Il Mausoleo di Augusto si trova nella zona più settentrionale dell'antico Campo Marzio, nella Regio IX Circus Flaminius. Fu cominciato da Augusto nel 28 a.C. dopo aver sottomesso l'Egitto e sconfitto Marco Antonio nella battaglia di Azio del 31 a.C. Fu nel corso della sua presenza ad Alessandria che fu influenzato dal mausoleo di Alessandro Magno, cui si ispirò per il suo monumento dinastico. Ma anche il celebre mausoleo di re Mausolo, eretto intorno al 350 a.C. nella Caria, potrebbe aver fornito l'ispirazione.

Il sepolcro, oltre a quella di Augusto (morto nel 14 d.C.) accolse le tombe di Marco Claudio Marcello, figlio di Ottavia Minore, morto già nel 23 a.C., di Azia Maggiore madre dell'imperatore, di Marco Vipsanio Agrippa, Druso Maggiore, i nipoti Lucio e Gaio Cesare, Druso Minore, Germanico, Livia Drusilla (terza moglie) e Tiberio suo successore. Svetonio ci ricorda che Augusto, morto a Nola, fu prima sepolto a Bovillae Ernica poi a Roma. I Flavi ebbero il loro mausoleo privato, il Templum Flavianum sul Quirinale, mentre forse Claudio fu sepolto nel mausoleo di Augusto. Accolse anche le sepolture di Caligola e di Agrippina madre di Nerone, e la sorella Giulia Livilla, Nerone fu invece sepolto nel mausoleo dei Domizi Enobarbi presso l'attuale Piazza del Popolo.

L'ultimo imperatore ad essere tumulato nel mausoleo fu Nerva, dopo di lui Traiano fu sepolto con la moglie Plotina nel basamento della Colonna Traiana, mentre Adriano costruirà per sé ed i successori un nuovo monumento dinastico, dove verranno deposti tutti gli imperatori successivi fino a Caracalla.

Nel XII secolo fu trasformato in fortezza dai Colonna, poi in giardino e vigna, nel XVIII secolo vi avvenivano spettacoli pubblici e rappresentazioni teatrali. Tra il 1936 e il 1938 le costruzioni che vi sorgevano intorno furono eliminate per volontà di Mussolini per esaltare, nella persona del primo imperatore romano, le glorie dell'impero fascista.

Il complesso, saccheggiato per secoli ed impiegato come vera e propria cava di marmo, con i suoi 87 metri di diametro è il più grande monumento funebre a pianta circolare che si conosca.

La sua struttura appare molto articolata, con un basamento in travertino alto 12 metri decorato in alto da un fregio dorico, su cui si eleva il nucleo circolare costituito da 7 anelli concentrici, collegati tra loro da setti radiali. Alla fine del lungo corridoio d'ingresso vi è un ambiente ad arco di cerchio, nel quale si aprono 2 ingressi. Un enorme tamburo doveva ulteriormente svettare dal tumulo circolare, creando un secondo livello sovrapposto e dell'altezza totale stimabile di circa 44 metri. Al centro della camera funeraria un grande pilastro racchiudeva un piccolo vano quadrato, che doveva accogliere l'urna con le ceneri di Augusto, in corrispondenza con la statua bronzea che si trovava alla sommità dell'edificio.

Davanti all'ingresso erano collocate le tavole bronzee sulle quali era riportata la grande epigrafe redatta come elogium, con l'autobiografia dell'imperatore (Res Gestae Divi Augusti) la cui versione originale, incisa anche in altri edifici pubblici delle province romane, è giunta integra fino a noi.

Due obelischi in granito rosa, provenienti dall'Egitto, furono impiegati per decorare l'ingresso del mausoleo. Oggi si trovano in Piazza del Quirinale e in Piazza dell'Esquilino.

Il mausoleo era anche abbellito da un giardino alla sommità, con cipressi (alberi legati al lutto in virtù della rievocazione del mito greco di Ciparisso) e altre piante sempreverdi. L'edificio purtroppo ha subito nel corso dei secoli talmente tante manomissioni da risultare oggi quasi irriconoscibile: prima usato come fortezza, poi come cava di materiali, come vigneto, come arena per combattimenti fra tori, come teatro. nell'Ottocento addirittura accolse un ospizio per poveri. Ancora nel 1936 una parte di esso accoglieva una sala per concerti.