DOMUS FLAVIA, AULA ISIACA, CASA DEI GRIFI, DOMUS AUGUSTANA

DOMUS FLAVIA

Con il termine Domus Flavia viene generalmente indicata la parte pubblica e di rappresentanza della vasta residenza imperiale che, alla fine del I secolo d.C., occupò tutta l'area centrale del Palatino. Il progetto dell'intero complesso, comprendente Domus Flavia, Domus Augustana, Stadio Palatino, voluto dall'imperatore Domiziano (81-96 d.C.) si deve all'architetto Rabirio. Ricerche condotte al di sotto dei piani pavimentali del palazzo, hanno permesso di individuare edifici precedenti di età repubblicana ed imperiale. Tra i primi si ricordano la casa dei Grifi, le case sotto l'Aula Regia e le case lungo il pendio meridionale verso il Circo Massimo. Tra i secondi, l'Aula Isiaca (databile in età augustea) e i cosiddetti Bagni di Livia (un ninfeo della Domus Transitoria di Nerone distrutta nell'incendio del 64 d.C.). In più punti, inoltre, sono stati rinvenuti i resti della Domus Aurea. Questa fastosa residenza, edificata da Nerone dopo l'incendio del 64 d.C., sembra avere influenzato la stessa architettura della Domus Flavia (si veda a questo proposito la planimetria ricostruita ed esposta nell'antiquarium del Palatino).

La Domus Flavia è organizzata in tre zone che svolgono ognuna funzioni diverse. Nella zona più a nord si trovano tre sale che si affacciano su una piazza denominata "area Palatina". Nell'ambiente centrale, la cosiddetta Aula Regia, si dovevano svolgere le salutationes imperiali. Il trono dell'imperatore era collocato nell'abside semicircolare che chiude il lato corto opposto all'ingresso. Le pareti laterali erano articolate in grandi nicchie decorate con statue di basalto e inquadrate da colonne scanalate di marmo colorato.

La copertura, posta a non meno di 30 metri di altezza (una misura pari a tre volte quella del troncone in muratura visibile nell'angolo nord-est) era costituita da capriate sorrette da gigantesche colonne. Ai lati della Aula Regia si dispongono due ambienti tradizionalmente definiti Basilica e Larario. La Basilica, posta sul lato occidentale, è costituita da un ambiente rettangolare suddiviso in navate per mezzo di due colonnati laterali. Questa sala era probabilmente destinata ad accogliere le riunioni dell'imperatore con i suoi consiglieri. Sul lato opposto è il Larario, luogo adibito al culto delle divinità protettrici della famiglia imperiale. Nell'ambiente, articolato su due piani e prossimo all'ingresso principale del Palazzo sul Clivo Palatino, è forse possibile riconoscere, più correttamente, la sala destinata ad accogliere il corpo di guardia dei pretoriani.

L'area centrale della Domus Flavia è dominata dalla presenza di un vasto peristilio, sorretto da colonne (rimangono visibili le basi, alcuni rocchi e i capitelli), al centro del quale è una fontana ottagonale delimitata da muretti che formano un labirinto. Le fonti letterarie ricordano che Domiziano amava passeggiare in questo portico e che, per timore di aggressioni, aveva fatto rivestire le pareti con lastre di marmo riflettente così da potersi guardare le spalle. Dal peristilio si giunge al maestoso triclinio, la cosiddetta Coenatio Iovis. La pavimentazione della sala, in lastre di marmo policromo, era sorretta da pilastrini (suspensurae) che formavano una intercapedine alta mt 1 nella quale veniva fatta circolare nei mesi invernali aria calda per riscaldare il pavimento dal basso. Sulla parete di fondo si apre una esedra circolare, elevata su di un gradino, nella quale prendeva posto l'imperatore durante i banchetti. Ai lati dell'ambiente si aprono due grandi finestre dalle quali i convitati potevano ammirare i giochi d'acqua di due fontane di forma ovale (quella meglio conservata è a destra). Alle spalle del triclinio trovavano posto le due biblioteche, il cui impianto originario si deve ad Ottaviano Augusto.

AULA ISIACA

Questa ampia sala absidata era interamente affrescata e ad essa è stato attribuito il nome di Aula Isiaca per la quantità di elementi attinenti al culto di Iside e per le scene mitologiche che riprendono i soggetti isiaci. Della decorazione databile al 19 a.C., cioè all'ultimo periodo del Secondo Stile Pompeiano, sono conservati disegni ed acquerelli che furono realizzati al momento della scoperta avvenuta nel Settecento e poi nel nostro secolo a seguito del nuovo rinvenimento avvenuto nel 1912. Gli affreschi, distaccati al fine di arrestarne l'ulteriore deterioramento, sono ora conservati nella Sala Mattei della Domus Augustana. La decorazione della parete lunga conservatasi per intero, è composta da due grandi pilastri posti alle estremità, che sostengono un soffitto a cassettoni visti in prospettiva. Al centro della parete, fiancheggiata da colonne poste su plinti, è raffigurata una edicola contenente raffigurazioni paesaggistiche. I numerosi elementi decorativi di gusto alessandrino, elementi ornamentali come la situla, l'ureus, il disco solare ed altri rientrano nel gusto egittizzante che invade Roma all'indomani della battaglia di Azio del 31 a.C.

CASA DEI GRIFI

Sotto il Larario della Domus Flavia si trovano i resti di una casa repubblicana, famosa per gli splendidi affreschi e per i ricchi mosaici pavimentali, che prende il nome dalla decorazione presente in uno degli ambienti. La casa era articolata su 2 piani; del piano superiore rimangono tracce dei pavimenti in mosaico e lithostroton (tipo di mosaico formato da ciottoli, frammenti di anfore e di marmi, paste vitree). Il piano inferiore, al quale si accede mediante una ripida scala, è quasi completamente scavato all'interno del banco tufaceo del colle. Da un piccolo ambiente, posto ai piedi della scala, si passa per mezzo di una soglia in travertino ad un ambiente di dimensioni maggiori che, a sua volta, dà accesso a due stanze. La prima, sulla destra, presenta un piccolo ingresso coperto a volta. Il pavimento è in mosaico, le pareti sono riccamente decorate con affreschi che, di recente, hanno subito un nuovo accurato restauro. La seconda stanza interpretabile come un atrio appare tagliata da massicce fondazioni di epoca posteriore. Si passa quindi ad una sala nella quale è possibile riconoscere, sul lato di fondo tagliato da fondazioni successive, un cubiculum o stanza da letto. La sala è caratterizzata oltre che dagli affreschi, dal pavimento in mosaico al centro del quale è visibile uno scutulatum (motivo decorativo a rombi). Da questa stanza si accede infine all'ambiente la cui decorazione (due grifi disposti araldicamente ai lati di una pianta di acanto) ha dato il nome all'edificio.

DOMUS AUGUSTANA

L'area compresa tra la domus Flavia e lo Stadio è occupata da una serie articolata di edifici tradizionalmente attribuiti alla parte residenziale, privata, del palazzo imperiale. Il complesso si può suddividere in tre grandi zone poste lungo un asse longitudinale nord-sud. La zona più a nord è situata sullo stesso allineamento del settore della domus Flavia comprendente Basilica, Aula Regia e larario. Si tratta probabilmente di un peristilio o di una corte monumentale forse connessa con l'ingresso principale del palazzo. La zona centrale, in asse con il peristilio della domus Flavia, è caratterizzata dalla presenza di un grande bacino in origine circondato da colonne di cui oggi rimangono visibili le sole basi. All'interno del bacino un ponte su sette arcate conduceva ad un tempietto dedicato a Minerva di forma quadrangolare (la divinità era cara all'imperatore Domiziano).

La zona a sud, allineata con il triclinio della domus Flavia, è occupata da una serie complessa di ambienti: in questa zona si sono voluti riconoscere gli appartamenti privati dell'imperatore. In una delle aule è di nuovo possibile ammirare, dopo un lungo lavoro di restauro, gli splendidi affreschi rinascimentali della Loggia Mattei opera di Baldassarre Peruzzi. Da una scala posta sul retro del Museo Palatino si accede al peristilio inferiore della domus Augustana. A circa mt 10 di profondità, sul piano pavimentale, spicca l'impluvio costituito da una fontana quadrangolare, con al centro quattro strutture curvilinee raffiguranti gli scudi delle Amazzoni (Peltae). Intorno alla vasca girava un portico coperto da volte poggianti su pilastri. Dal portico era possibile accedere agli ambienti circostanti. Sul lato est è il portale di accesso allo scalone che collegava il peristilio alla terrazza superiore. Sul lato nord sono presenti tre aule ornate di nicchie: nelle due aule laterali di forma ottagonale si possono ammirare splendide volte a padiglione. Tutto il lato a ovest è caratterizzato dalla presenza di vasche e fontane riccamente decorate con marmi policromi. Il muro perimetrale del lato sud in origine doveva essere ininterrotto: l'apertura oggi visibile è frutto di interventi posteriori. Il lato che guarda il Circo Massimo è formato da una grande esedra curvilinea davanti alla quale doveva aprirsi un portico, sempre curvilineo, di cui rimangono le possenti fondazioni in scaglie di selce. Dalle terrazze che sovrastano il peristilio inferiore si poteva, e si può tuttora, godere lo splendido panorama sul Circo Massimo e sullo Stadio Palatino.

Per informazioni sulla visita guidata per le scuole alla Domus Augustana sul Palatino ed alla Domus Flavia sul Palatino, compilare il form qui sotto, indicando nome del referente o dell'Istituto scolastico e un recapito telefonico, oppure scrivere direttamente a inforomabella@virgilio.it.