
PALAZZO BARBERINI - LA GALLERIA NAZIONALE D'ARTE ANTICA
PALAZZO BARBERINI - LA GALLERIA NAZIONALE D'ARTE ANTICA
APPUNTAMENTO: DOMENICA 3 MARZO 2024 H 15,30 IN VIA DELLE 4 FONTANE 13. INGRESSO GRATUITO PER LA PRIMA DOMENICA DEL MESE
DURATA: 2 H. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE IN LOCO DAL CARTELLO ROMA BELLA. PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA WHATSAPP dott.ssa Vittoria Morandi Tarabella cell. 3396798106, chiamando il n. tel. 0661661527 (attivo tutti i giorni h 8-20) o mail a: inforomabella@virgilio.it

La storia del Palazzo come museo
nazionale, regolarmente aperto al pubblico, comincia nel 1953 anno in cui
Palazzo Barberini diventa sede della Galleria Nazionale di Arte Antica insieme
a Palazzo Corsini, che lo era già dal 1895.
Nel corso degli anni la collezione di Palazzo
Corsini si era ampliata tramite acquisti e donazioni, come l'acquisizione della
collezione Torlonia e del Monte di Pietà del 1892, la donazione di Henriette
Hertz del 1915 e l'acquisto della collezione Chigi del 1918. L'ampliamento
delle collezioni rende indispensabile l'acquisizione di nuovi spazi espositivi,
individuati in Palazzo Barberini.
Diversamente dalla quadreria Corsini,
dell'originaria collezione della famiglia Barberini rimane poco. Nel Settecento
cominciano infatti le prime dispersioni, anche a causa dei dissidi tra i vari
rami ereditari della famiglia, ma soprattutto nel 1934 viene emanato un Regio
decreto che consente ai principi di vendere, anche all'estero, gran parte delle
loro opere. Lo Stato, in cambio, acquisisce un piccolo nucleo di dipinti,
tuttora individuabili grazie alla sigla "F" seguita da numeri progressivi (La
Fornarina, ad esempio, è siglata F1).
Dunque mentre la sede di Palazzo Corsini raccoglie
una quadreria storica a sé stante, palazzo Barberini presenta un allestimento
cronologico e rappresentativo delle principali scuole pittoriche dal Duecento
al Settecento, organizzato in modo da poter integrare nuove acquisizioni o
prevedere diversi allestimenti della collezione.
Il Cinquecento e il Seicento sono i secoli più
rappresentati con opere di Raffaello, Piero di Cosimo, Bronzino, Hans Holbein,
Lorenzo Lotto, Tintoretto, fino ad arrivare a Caravaggio con la schiera di
caravaggeschi, e al ricco Seicento con opere di Gian Lorenzo Bernini, Guido
Reni, Guercino, Nicolas Poussin, Pietro da Cortona.
La collezione settecentesca conserva importanti
opere di Maratti, Batoni, Canaletto, Subleyras, Mengs e van Wittel; oltre che i
dipinti della donazione del Duca di Cervinara, con le raffinate tele di
Fragonard e Boucher, e quelli della donazione Lemme, con i rari bozzetti di
Corvi e Ghezzi.
Maffeo Barberini (Firenze 1568 – Roma 1644) viene
eletto papa nel 1623 con il nome di Urbano VIII e due anni dopo acquista per i
nipoti, investiti di cariche e onorificenze, una villa sul colle del Quirinale
già della famiglia Sforza, e commissiona a Carlo Maderno (1556-1629) il nuovo
palazzo di famiglia. L'architetto anziché demolire la villa la ingloba in un
nuovo progetto architettonico: l'ala Sforza, ovvero la parte di edificio che
affaccia sull'attuale Piazza Barberini, viene collegata ad un'altra ala, ad
essa parallela, tramite un braccio centrale. La nuova pianta dell'edificio ha
una forma ad "H" assolutamente innovativa. Maderno realizza una struttura ad
ali aperte che incornicia un vastissimo giardino, con piante rare, cortili
segreti e giardini all'italiana.
A partire dal 1620 ca. numerose maestranze
lavorano alle decorazioni interne ininterrottamente fino alla metà del
Settecento, quando l'ultima erede diretta, Cornelia Costanza, fa realizzare un
appartamento in stile rococò all'ultimo piano.
I discendenti della famiglia Barberini hanno
abitato l'appartamento settecentesco del palazzo fino al 1955.
La visita guidata è gratuita con l'associazione Roma Bella. La tessera di Socio (€15) si fa in loco, vale 12 mesi e consente di prendere parte gratis a un numero illimitato di attività culturali.