L'ARCO DI COSTANTINO, IL MONUMENTO DELLA PROPAGANDA IMPERIALE
Il genere monumentale dell'arco, utile per celebrare le imprese e le vittorie dei consoli in età repubblicana, e in seguito degli imperatori, fu molto utilizzato a Roma, costellata da numerosi monumenti di questo tipo.
Gli archi, che subirono un'evoluzione architettonica e stilistica nel corso dei secoli, solitamente erano ubicati a cavallo di una strada o nei pressi dell'ingresso ad una zona monumentale. La sanguinosa battaglia combattuta al Ponte Milvio, alle porte di Roma, il 28 ottobre del 312 d.C., decise chi tra Costantino e Massenzio avrebbe avuto il dominio assoluto dell'impero. Dopo la vittoria sul rivale, nella valle del Colosseo fu eretto sulla antica Via Trionfale in onore di Costantino un arco onorario a tre fornici, il più grande a Roma, adorno di preziosi rilievi e sculture.
Il grandioso monumento simboleggiava il rito dell'ingresso trionfale dell'imperatore a Roma. Alla vigilia della battaglia decisiva, infatti, Costantino aveva avuto la celebre visione della croce in cielo con la scritta "in questo segno vincerai!", evento che lo convinse a porre il monogramma di Cristo sugli scudi dei soldati e che segnò l'avvio della svolta in senso cristiano dell'impero.
L'arco, alto ben 21 metri, è costruito in marmo bianco e articolato in 3 fornici, quello centrale più alto e largo, affiancati da colonne sporgenti di ordine corinzio in giallo antico. Secondo l'usanza di riutilizzare opere scultoree o strutture di epoca precedente, sculture celebrative del II secolo d.C. furono inserite nell'arco per arricchirne il significato e l'importanza.
Ai lati dell'iscrizione sull'attico sono murati i rilievi rettangolari provenienti da un perduto monumento dell'imperatore Marco Aurelio, quattro su ciascun lato maggiore; all'età di Traiano risalgono le otto statue dei prigionieri daci, poste nell'attico in corrispondenza delle colonne, e le quattro lastre tagliate da un grande fregio con scene di battaglia, sulle facce laterali dell'attico e all'interno del fornice maggiore, dove sono sormontate dalle iscrizioni "al fondatore della pace" e "al liberatore della città" riferite a Costantino vincitore su Massenzio. All'epoca di Adriano risalgono gli otto rilievi circolari rappresentanti scene di caccia e di sacrificio, dove il volto di Adriano è stato sostituito con quello di Costantino.
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