SANTA MARIA DELLA PACE

SANTA MARIA DELLA PACE E IL CHIOSTRO DEL BRAMANTE

APPUNTAMENTO: DOMENICA 26 NOVEMBRE 2023, H 15, A PIAZZA NAVONA DAVANTI ALLA FONTANA LATO SANT'AGNESE IN AGONE. DURATA: 1 H E 30'. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE IN LOCO DAL CARTELLO ROMA BELLA.

PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA WHATSAPP dott.ssa Vittoria Morandi Tarabella cell. 3396798106, chiamando il n. tel. 0661661527 (attivo tutti i giorni h 8-20) o mail a: inforomabella@virgilio.it 

La Chiesa di Santa Maria della Pace venne costruita tra il 1480 e il 1482 per volontà di Sisto IV Della Rovere nel luogo dove vi era un precedente edificio di culto (la Chiesa di Sant'Andrea de Acquarizariis).

Secondo una leggenda, nel luogo dove sorge la chiesa vi era un tempo un'immagine della Vergine (ora sull'altare maggiore) che avrebbe trasudato sangue dopo che un soldato eretico l'aveva colpita con un sasso.

La Chiesa sarebbe stata edificata come ex voto da parte del papa per celebrare la pace raggiunta dopo le instabilità causate dalla Congiura dei Pazzi a Firenze (1478), evento a cui non fu estraneo lo stesso pontefice. Secondo altre versioni, la chiesa sarebbe stata costruita a conclusione della pace di Bagnolo (1484) che aveva posto fine alla guerra tra lo Stato Pontificio, la Repubblica di Venezia e il Regno di Napoli e a finanziarne i lavori fu il cardinale Oliviero Carafa, arcivescovo di Napoli.

I lavori di costruzione furono affidati all'architetto Baccio Pontelli (a cui lo stesso pontefice aveva affidato il progetto della Cappella Sistina). A questa chiesa sarà aggiunto poi un complesso conventuale realizzato da Donato Bramante nei primi anni del XVI secolo. Il convento venne occupato dai Canonici Regolari Lateranesi.

La cupola della chiesa sarà realizzata nel 1524 dall'architetto Jacopo Ungarino su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane.

Nel corso del XVII secolo la chiesa subirà interventi di ammodernamento, in particolare la tribuna e l'altare maggiore. Tra il 1656 e il 1667 venne realizzato il portico attuale, progettato da Pietro da Cortona su commissione di Alessandro VII Chigi.

L'interno presenta due parti: la prima è costituita da una navata a due campate con volte a crociera e quattro cappelle laterali (due a destra e due a sinistra) mentre la seconda è costituita da una tribuna ottagonale con cupola e quattro cappelle.

La prima cappella del lato destro, la più importante della chiesa, è detta Cappella Chigi in quanto realizzata su commissione del celebre banchiere Agostino Chigi che ne affidò la realizzazione a Raffaello che già aveva lavorato per lui a Villa Farnesina. Raffaello progettò la pianta circolare e realizzò i cartoni per i mosaici della cupola. La cappella fu iniziata da Lorenzetto negli anni 1513-1514 e completata da Gianlorenzo Bernini nel 1652-1656 per il cardinale Fabio Chigi (poi papa Alessandro VII).



La parete esterna della cappella presenta, in alto due registri, in quello superiore i Profeti Abacuc, Giona, Davide e Daniele realizzati da Timoteo Viti su disegni di Raffaello dopo la morte del maestro. Nel registro inferiore trovano posto Sibille, putti e Angeli reggitarga di Raffaello (1514). In questi affreschi sono visibili le influenze michelangiolesche.

L'altare della cappella presenta un altorilievo con Cristo trasportato dagli Angeli di Cosimo Fancelli (1656-167) mentre nelle nicchie laterali San Bernardo di Chiaravalle (Ercole Ferrata) in preghiera e Santa Caterina da Siena (Cosimo Fancelli)

La successiva Cappella Cesi fu progettata da Antonio da Sangallo il Giovane. Nella lunetta troviamo affreschi di Rosso Fiorentino con la Creazione di Eva e il Peccato Originale realizzati nel 1523. Nelle due nicchie laterali trovano posto le statue dei Santi Pietro e Paolo di Vincenzo de' Rossi mentre sull'altare olio su tela di Carlo Cesi raffigurante la Sacra Famiglia con Sant'Anna. Sempre Vincenzo de Rossi è autore dei dormienti sulle tombe di Angelo Cesi e della moglie Francesca Carduli.

Sulla parete sinistra si apre la Cappella di Santa Brigida e Santa Caterina d'Alessandria, detta Cappella Ponzetti, realizzata da Baldassarre Peruzzi (architetto e pittore senese). L'affresco posto sull'altare mostra la Vergine con Bambino tra Santa Brigida, Santa Caterina d'Alessandria e il committente Ferdinando Ponzetti (1516) mentre nel catino absidale Storie del Vecchio e Nuovo Testamento sempre di Baldassarre Peruzzi. La cappella custodisce i monumenti funebri di Lavinia e Beatrice Ponzetti, nipoti del committente Ferdinando, morte di peste in età giovanissima.

Segue, sempre sul lato sinistro, la Cappella Mignanelli che ospita sull'altare un dipinto di Marcello Venusti raffigurante la Vergine Maria in Gloria tra i santi Ubaldo e Girolamo (XVI secolo). All'esterno della cappella si trovano i due monumenti funebri di Pietro Paolo Mignanelli (capitano dell'armata cristiana a Lepanto) e di Girolamo Giustini, quest'ultimo realizzato da Raffaele da Montelupo. Infine gli affreschi della lunetta con la Cacciata dal Paradiso e la Famiglia di Adamo sono di Fillippo Lauri, pittore romano di origini fiamminghe.

La tribuna ottagonale, realizzata su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, ospita quattro dipinti: la Nascita di Maria (Raffaele Vanni), la Presentazione di Maria al Tempio (Baldassarre Peruzzi), la Visitazione (Carlo Maratta), la Morte della Vergine (Giovanni Maria Morandi).

Sempre nelle tribuna si aprono quattro cappelle. Sul lato sinistro la Cappella della Natività detta anche "Cappella del Presepe" dove trovano posto affreschi di Girolamo Siciolante da Sermoneta (es. Sant'Andrea, San Sebastiano, la Creazione di Adamo, il Peccato Originale, ecc.). Sull'altare Adorazione dei Pastori sempre del Siciolante (1565).

Segue la Cappella del Santissimo Crocifisso con sulle parete laterali opere attribuite ad Artemisia Gentileschi (Santa Maria Maddalena e Santa Marta) mentre Il Cristo ligneo del XV secolo è attribuito a Pasquale da Caravaggio.

La Cappella Benigni fu decorata da Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino e dalla sua bottega. La pala d'altare, olio su tela, con San Giovanni Evangelista e l'Angelo è dello stesso pittore (1620)

La Cappella Olgiati, dedicata a San Giovanni Battista presenta sull'altare un olio su tela di Orazio Gentileschi raffigurante il Battesimo di Cristo (1603)

Il presbiterio è occupato dalla Cappella Maggiore realizzata nel 1611-14 dall'architetto Carlo Maderno su commissione del nobile Gaspare Rivaldi. La cappella ospita l'immagine miracolosa della Madonna con il Bambino che secondo la tradizione avrebbe trasudato sangue dopo essere stata colpita da un sasso. Sulle pareti laterali due oli su tela del Passignano con l'Annunciazione e la Natività di Gesù. Nel catino absidale Dio padre invia l'Arcangelo Gabriele da Maria per l'Annunciazione di Francesco Albani. Sui pilastri dell'arco trionfale le rappresentazioni di Santa Cecilia, Santa Caterina da Siena, Santa Chiara e Sant'Agnese di Lavinia Fontana.

(testo a cura del Dott. Luca Di Cocco)